Da qualche anno, in seguito alla crescita del fenomeno della Corporate Social Responsibility (CSR), si è assistito a un incremento delle collaborazioni tra imprese e organizzazioni non profit.
Questo dimostra come le società profit siano diventate sempre più consapevoli degli effetti che la responsabilità sociale produce sui loro clienti.
Per l’impresa, infatti, lo sviluppo di alleanze con il settore non profit rappresenta uno strumento strategico importante che può contribuire alla creazione del benessere sociale e, nello stesso tempo, generare un incremento del valore d’impresa, tramite il consolidamento delle risorse immateriali.
Un’azienda, attraverso un contributo a una causa sociale, dimostra sì interesse verso la comunità e il benessere pubblico, ma persegue in realtà i propri obiettivi di natura commerciale, ovvero, il miglioramento della reputazione aziendale, il posizionamento della marca, l’incremento della quota di mercato, lo sviluppo delle vendite.
Sembra infatti che nell’88% dei casi le aziende che fanno campagne sociali o umanitarie sono più credibili e più amate dai loro consumatori (www.managerzen.it/articoli/articolo30.htm). La causa sociale può riguardare la salute, l’assistenza, la lotta alla fame, la tutela ambientale, le emergenze connesse a disastri naturali o industriali, il diritto allo studio, la promozione di attività lavorative in aree con elevato tasso di disoccupazione o in paesi in via di sviluppo,
Il contributo alla causa può avvenire secondo due diversi approcci fondamentali: il sostegno fornito a uno o più enti non profit, la cui mission ha valenza sociale, o un’azione volta a rispondere direttamente a determinati problemi/bisogni, mobilitando risorse di varia natura (ad esempio: somme di danaro, prodotti/servizi, conoscenze, tempo dei propri collaboratori).
Nell’ambito del franchising sono sempre più numerosi i marchi che si legano a iniziative di CSR. Un esempio è quello di Sosushi, il brand food bianco e magenta che sostiene, già nella mission aziendale, iniziative ecologiche e solidali, come i Menù Rosa dedicati alla Susan G. Komen Italia Onlus per la lotta al tumore al seno. Nei take-away di tutta Italia è possibile acquistare i Menù Rosa, serviti con carta di soia rosa, da 8 o da 15 euro, due dei quali sono devoluti per la lotta contro il tumore al seno.
Anche Curves, catena in franchising dedicata esclusivamente alle donne, distribuita in tutto il mondo con 10.000 centri fitness e presente con una quindicina di sedi nella nostra penisola, è diventata promotrice di una campagna mondiale per la prevenzione dei tumori al seno. La campagna prevede di educare le donne, incoraggiare i controlli specifici e raccogliere fondi.
In Italia il rapporto dell’azienda in franchising con il no profit, il suo coinvolgimento, la scelta di come e quanto donare, è spesso gestito in modo decentrato e delegato agli associati nel territorio. Infatti, più di una catena italiana di supermercati lascia gestire alle proprie succursali, associati la beneficenza dei clienti e ciascuna filiale può creare e impegnarsi diversamente in attività di raccolta fondi o in cooperazione.
Il marchio CONAD, da sempre sensibile alle iniziative benefiche, in occasione del Natale 2007 ha donato all’Unicef quattromila coperte, come simbolo di protezione e di conforto del loro giaciglio, ai bambini in fuga con le proprie famiglie dalla guerriglia locale o ad altre situazioni di emergenza.
Inoltre alcuni centri Conad, nello stesso anno, hanno partecipato anche all’iniziativa “Adotta una Pigotta”: le bambole di pezza realizzate da bambini, genitori e nonni volontari di Unicef, che hanno permesso di raccogliere altri fondi e di utilizzarli per donare kit salvavita nella Guinea Bissau.
Già in passato CONAD, si è fatta promotrice di altre iniziative di raccolta fondi. Dal 2001 al 2005, sempre a sostegno dell’organizzazione internazionale, con il Catalogo premi, i clienti titolari di “Carta Insieme”, la carta fedeltà CONAD, potevano decidere di devolvere i punti guadagnati con la spesa direttamente alle iniziative umanitarie di Unicef.
[Stefania Giuseppetti per AZ Franchising]