Crowdfunding


Il termine crowdfunding è un neologismo frutto dell’accostamento di due parole inglesi: crowd, folla, e funding, finanziamento. Può essere definito sinteticamente come: “un processo di collaborazione tra più persone che decidono di stanziare il proprio denaro – in linea di massima piccole somme – per sostenere gli sforzi, i progetti e le visioni di altri privati cittadini, ma anche di aziende, enti e organizzazioni”.

E’ un finanziamento dal basso, che supera la burocrazia, abbatte le barriere tradizionali dell’investimento finanziario – ovvero la provenienza del capitale da un unico investitore, banca o privato che sia – e contrasta la crisi socio-economica, favorendo la crescita del territorio.

Il crowdfunding non è soltanto un semplice strumento tecnico, ma è un vero e proprio fenomeno umano. E’ un’espressione di impegno diretto e supporto per una generazione iperconnessa e digitale, in cui l’elevato livello di interazione attraverso i social network e le piattaforme di condivisione di contenuti, rende tutti fruitori e protagonisti.

Infatti, il suo sviluppo è stato reso possibile dalle opportunità comunicative offerte dai social network che hanno permesso a un largo numero di sostenitori, disposti a donare o investire anche piccole cifre, di mettersi in rete e unire le proprie risorse per sostenere progetti avviati da altri.

E citando la rete, è immediata l’associazione con il contratto di franchising, in cui la partecipazione al “progetto” rafforza il senso di appartenenza, stimola il ripristino di un legame comunitario, emozionale, profondo, un vero e proprio senso di comunione e condivisione.

Il crowdfunding si differenzia dalla tradizionale raccolta fondi, in quanto utilizza tutti gli strumenti del web 2.0. Così, accanto al “mi piace” e al “ti seguo” è comparso il “ti sostengo”: mi piace il tuo progetto tanto che lo diffondo e, in più, partecipo alla sua realizzazione con uno stanziamento economico.

Tutto ciò è la dimostrazione del crescente bisogno degli individui di voler svolgere un ruolo attivo e coinvolgente, di voler generare quel senso di appartenenza tipico di una community, che va oltre la donazione e che fa diventare ogni partecipante co-creatore del progetto da finanziare.

Contestualizzato in un’epoca sempre più interdisciplinare e dinamica, il crowdfunding vuole dare a chiunque ha un’idea la possibilità di poterla concretizzare.

Il futuro nasce dal presente e il crowdfunding aiuta a cambiare il modo di cogliere le opportunità, a vedere oggi il futuro di domani.

Chi lancia una campagna di crowdfunding promette a chi partecipa delle quote, dei benefit, o ricompense, che possono essere sia digitali sia materiali.

In genere all’investimento di denaro è collegata una ricompensa che può essere rappresentata da un gadget personalizzato. Un esempio classico può essere il finanziamento di un cd musicale di un artista emergente, per cui la “ricompensa” potrebbe essere rappresentata da un biglietto in prima fila o da un pass per i suoi concerti, piuttosto che una copia dello stesso cd autografato.

Tale metodologia di finanziamento – detta “reward-based” – è la stessa utilizzata per raccogliere fondi durante la campagna elettorale della prima elezione del Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama.

Altri modelli riguardamo il “donation-based”, il quale consiste in una mera donazione di una somma di denaro al fine di sostenere un’attività o un progetto; il “social-lending”, un microprestito da privato a privato con forme vantaggiose di interesse per chi dà e per chi riceve, e l’“equity-based”, che mira a sostenere la nascita di startup innovative o l’ampliamento di quelle esistenti.

Come nell’effetto farfalla, il piccolo gesto di ognuno può creare valore e dar vita allo straordinario fenomeno del crowdfunding”. [Alessandra Leone, “Crowdfunding: La rivoluzione del web per creare ricchezza”]

E l’esempio italiano più rilevante di tale fenomeno riguarda la raccolta fondi per la ricostruzione della Città della Scienza di Napoli, distrutta da un incendio doloso nel marzo 2013. A oggi, attraverso la piattaforma DeRev sono stati raccolti 1.463.847,00 euro [https://www.derev.com/en/ricostruiamo-citta-della-scienza].

Sebbene il funzionamento del crowdfunding sia semplice, le idee che vengono finanziate devono essere originali, ben strutturate e comunicate in modo adeguato.

Dal momento dell’impatto della crisi finanziaria globale, il crowdfunding è passato dall’essere un fenomeno di nicchia del Web 2.0 a un business che fa girare 5 miliardi di dollari all’anno [fonte: “Crowdfunding – Come finanziarsi online”].

L’Italia è il primo Paese europeo ad avere una normativa sul crowdfunding. La Consob ha infatti pubblicato il documento di consultazione sul nuovo regolamento, previsto dal “decreto crescita bis” (dl n.179 del 18 ottobre 2012), che ha l’obiettivo di favorire “l’accesso al pubblico risparmio da parte delle startup tramite portali on line”: si tratta dell’equity crowdfunding. A differenza della versione “classica” del crowdfunding, che prevede il finanziamento di singoli progetti (come ad esempio: concerti, dischi, film, documentari), invece l’equity crowdfunding mira a sostenere la nascita di startup innovative, o l’ampliamento di quelle esistenti.

Tra le piattaforme attive e quelle in via di lancio, in Italia sono state individuati i seguenti portali [Daniela Castrataro e Ivana Pais, “Analisi delle Piattaforme Italiane di Crowdfunding”, promosso dalla ICN – Italian Crowdfunding Network]:

  • per il reward-based: BeCrowdy, bookabook, Com-Unity, Eppela, Fidalo, Finanziami il tuo futuro, ForItaly, Gigfarm, Giffoni Idea, Innamorati della Cultura, Limoney, Kendoo, Micro Crédit Artistique, Musicraiser, Rezz, RisorgiMenti.lab, School Raising, Vizibol, WeRealize, wowcracy;
  • per il donation-based: Commoon, IoDono, Leevia, Letsdonation, PensiamociNoi, Retedeldono, Shinynote;
  • per il social-lending: Prestiamoci, Smartika;
  • per l’equity-based: AssitecaCrowd, CrowdfundMe, Fundera, MUUM LAB, Opsidea, Smarthub, StarsUp, Startify, Startzai, Unicaseed, WeAreStarting;
  • per il modello ibrido: Tip Venture, buonacausa.org, Crowdfunding-Italia, DeRev, Donordonee, Funditaly, Ginger, Produzioni dal Basso, Proposizione, Starteed, TakeOff crowdfunding, Forward. L’arte dalla tua parte, Una Mano sul Cuore, Terzo Valore.

 

[Stefania Giuseppetti per AZ Franchising]