Poiché la rappresentazione visiva dell’identità aziendale è una delle risorse intangibili più importanti e più delicate da gestire all’interno di un’impresa, lo studio del logo è diventato una vera e propria scienza.
I designer usano tecniche visive raffinate per creare logotipi di alto impatto, in grado di suscitare il desiderio nei potenziali acquirenti verso i prodotti o servizi a cui si riferiscono.
Quando visualizziamo un logo, identifichiamo prima di tutto i colori e successivamente le forme. Tali elementi vengono poi riconosciuti simultaneamente come un tutto unico. Si stabilisce, così, una corrispondenza tra l’immagine visualizzata e quella immagazzinata nella memoria, che fa riferimento ad alcuni elementi semantici, come il nome del brand e i relativi prodotti o servizi.
Il modo in cui il consumatore elabora i loghi, associandoli a sensazioni positive o negative, assume una grande rilevanza, perché viene riconosciuto come la rappresentazione visiva di un’identità aziendale che si materializza, si riconosce e si ricorda. Questo processo di elaborazione, apparentemente lungo e complesso, in realtà avviene in soli quattrocento millesimi di secondo: un tempo decisamente breve per trasmettere alla mente, in maniera inequivocabile, quell’universo di valori, fatto di storia, missione e identità destinata a durare nel tempo.
È quindi fondamentale che il logo rispetti alcuni requisiti primari tra cui la capacità distintiva, la novità e l’originalità. Il logo deve essere semplice, riconoscibile e facile da memorizzare: gli elementi inutili sono spesso la causa della difficile comprensione. Appropriato al target e adatto in qualsiasi situazione o contesto temporale, il logo deve poter essere usato in molteplici forme e deve poter essere adattabile e riproducibile su qualsiasi tipo di supporto senza perdere in qualità e leggibilità.
Le idee diventano tendenze quando dimostrano di avere successo.
Secondo un’analisi del Museo del Marchio Italiano [www.museodelmarchioitaliano.it] sono state individuare tre macro tendenze storiche rintracciabili nella brand image del secolo scorso: un primo periodo di “corsivizzazione”, cioè l’uso elegante del corsivo che evocherebbe cura e attenzione; un secondo periodo “costruttivista”, che utilizza una grafica più geometrica, robusta, “industriale”, rivolta ad esaltare i valori tecnologici e seriali della produzione; un terzo periodo, ancora attuale, che può definirsi nei termini della trasparenza e della leggerezza, al fine di evidenziare la smaterializzazione delle merci e il loro valore comunicativo più che utilitaristico.
Esaminando gli aspetti grafici, oltre alle linee e allo stile, i caratteri utilizzati hanno un’importanza rilevante.
Molti loghi, nati dal semplice utilizzo del lettering ed eseguito al limite dell’illustrazione, nel tempo sono stati sintetizzati fino a perdere quel gusto iconografico, trasformandosi in essenziali e diretti. Il design, con la rimozione delle funzionalità superflue, è diventato sempre più minimalista e il “less is more“ è più che mai attuale.
Un esempio è rappresentato dal logo Canon, che in circa 26 anni è passato da un lettering vezzoso ad uno essenziale.
I trend del graphic design sono estremamente importanti per comunicare nel modo giusto, ma un buon logo deve funzionare sempre!
Il colore, elemento primario di comunicazione non verbale, è in grado di assumere proprietà simboliche e di reazione emotiva. Infatti, la psicologia del colore è una delle tecniche di comunicazione persuasiva più efficaci nel settore della comunicazione.
Le tendenze sono spesso dettate dalla Pantone Inc., azienda statunitense che si occupa principalmente di tecnologie per la grafica, diventata standard internazionale nella catalogazione dei colori e della produzione del sistema di identificazione di questi ultimi. L’industria del colore Pantone per il 2017 ha eletto il Verde Greenery Colore dell’Anno. Greenery, tonalità verde-gialla fresca e frizzante che rievoca i primi giorni di primavera, è il simbolo di nuovi impulsi. È il verde delle chiome degli alberi e delle distese lussureggianti dei paesaggi naturali, che richiama il bisogno di respirare aria pura, riossigenarsi e attingere nuova linfa. È il verde dei valori positivi come l’eco e il bio . Greenery è un inno alla vita, un colore versatile che si presta a numerosi abbinamenti: con le tonalità neutre, brillanti, profonde, pastello, metalliche e anche con i colori Pantone dell’anno 2016, Rose Quartz e Serenity.
Il nuovo consumatore è sempre più orientato alla piacevolezza estetica nelle sue decisioni di acquisto. Infatti, desidera accomunare alla funzionalità del prodotto che acquista la sua gradevolezza anche in termini di colore.
[Stefania Giuseppetti per AZ Franchising]