Il social shopping


Il world wide web, grazie anche alla diffusione del “mobile”, ormai è entrato del nostro quotidiano e nella nostra vita reale: oltre a essere uno spazio di comunicazione e informazione, è sempre più parte della nostra realtà lavorativa, ha coinvolto i nostri interessi, la nostra vita privata e le nostre passioni.
Attraverso i social network ci connettiamo l’uno all’altro, condividiamo contenuti ed esperienze, partecipiamo a conversazioni senza frontiere e ci confrontiamo per effettuare scelte sempre più informate, più consapevoli e intelligenti.
In questo contesto, come estensione naturale dei nostri comportamenti quotidiani, si inserisce il social shopping.
Il social shopping è un nuovo fenomeno in crescita che armonizza il classico commercio elettronico con gli elementi tipici che caratterizzano i social network.
Come nella vita reale, anche nel social shopping andiamo a fare acquisti con i nostri amici, chiediamo a loro consigli e ponderiamo le nostre scelte anche sull’esperienza di chi conosciamo o di coloro i quali ci fidiamo.
Il social shopping è un metodo di commercio che nell’esperienza d’acquisto stimola l’interattività e la partecipazione degli utenti, attraverso blog, sistemi wiki, community, forum e social network.
Può essere considerato un’ottima forma di marketing, dal momento che apre alle aziende una reale possibilità di sviluppo del proprio business. Infatti, estende alle aziende la possibilità di entrare in contatto con i clienti, di raggiungerli in maniera diretta ed efficace, e di vendere direttamente nei luoghi in cui essi sono connessi. Inoltre, attraverso l’uso della tecnologia tenta di simulare le interazioni sociali che si trovano nei centri commerciali e nei negozi fisici.
Il social shopping fa leva sull’euforia dei clienti che si sentono appagati nel far sapere ai loro amici (e non solo) che possiedono o utilizzano un determinato prodotto. Gli amici degli acquirenti, influenzati dall’euforia, potrebbero a loro volta comprare lo stesso prodotto, evitando tutte le fasi intermedie del processo d’acquisto, come l’acquisizione di informazioni e fiducia.
L’uso di strumenti social in grado di influenzare le vendite è ciò che fa la differenza tra l’e-commerce e il social shopping. Infatti, tutti gli aspetti chiave dei social network fondati sulla condivisione, come i contatti, i gruppi, il voto, i commenti e le discussioni, sono convogliati sull’attività di shopping on-line.
Il social shopping agisce su tutte quelle modalità di ragionamento che non seguono la logica e che influenzano gli individui durante i processi di acquisto: tende a far crescere la visibilità e il desiderio di possedere un determinato prodotto, nonché ad assegnare un maggior valore all’esperienza di acquisto. L’utente si sente, così, parte di un’offerta irripetibile e riservata soli a pochi.
La pulsione ad acquistare deriva da quegli aspetti dell’inconscio che spingono gli individui a possedere determinati prodotti o a utilizzarli per affermarsi. Mi piace, lo voglio e lo compro. La promozione di un prodotto o di un brand su un social media, oltre a consentirne la diffusione globale data dal passaparola, lo rende un prodotto ‘must have’, da possedere ad ogni costo.
Ed è proprio ciò che accade, per esempio, quando vediamo che lo stesso oggetto del desiderio è indossato da un personaggio pubblico più in voga o dalla star del momento. E se il prodotto è così diffuso, amato e condiviso, allora “lo devo avere”.
La proprietà dei beni materiali si traduce in status symbol: uno strato sociale a cui si desidera appartenere, o nel quale si desidera inserirsi, soprattutto per distinguersi dalla massa.
Il primo brand italiano ad aver condiviso una strategia di social shopping è Volagratis, che ha proposto la sua offerta su Facebook, Twitter, Youtube e Flickr.
Ma la prima vera piattaforma di social shopping, da poco arrivata dagli USA in Italia, si chiama Wishpot (it.wishpot.com), ovvero “il pozzo dei desideri”, dove si possono acquistare direttamente via web tutti i prodotti che sono venduti on-line, in tutto il mondo. Wishpot permette di catalogare le immagini dei beni che si desidera acquistare o farsi regalare organizzandoli in wishlist, liste dei desideri. Ogni lista si può condividere con i propri contatti attraverso Facebook, Twitter, ecc.
Anche grandi aziende di e-commerce come eBay stanno sviluppando dei sistemi che consentono ai membri della propria comunità di dialogare reciprocamente. Qui la differenza è che sono gli utenti a vendere prodotti solitamente usati, ma nonostante ciò non mancano i commenti, le recensioni, i suggerimenti, le valutazioni e la comparazione dei prezzi.
Mentre il web diventa il nostro shopper assistant e il nostro shopping centre virtuale, il social shopping apre la strada alla possibilità che siano le comunità a definire i prodotti e i servizi.

[Stefania Giuseppetti per AZ Franchising]