Partendo dal fatto che l’utilizzo dei social network da parte delle aziende è indirizzato verso il marketing e la promozione dei propri brand, mentre da parte dell’utente privato svolge la funzione principale di mezzo di svago, sempre più spesso questi due mondi si incontrano generando connessioni e dinamiche interessanti.
Aziende e utenti socializzano, condividono e instaurano un dialogo diretto e senza intermediari.
Nell’ambito di queste conversazioni on-line capita che gli utenti, in virtù del proprio carisma e della propria capacità di generare coinvolgimento, diventano portavoce volontari o involontari di qualche brand.
Questi singoli individui estranei rispetto all’azienda, ma che, per ciò che scrivono, per il tono che usano e per i valori che veicolano, riescono a influenzare i pensieri e le decisioni di acquisto della community di pubblico che li segue, sono detti influencer.
Nasce così una nuova forma di marketing basata sull’identificazione delle persone che, attraverso l’uso dei social network (Instagram, Facebook, Twitter, Pinterest, ecc.) hanno influenza sui potenziali acquirenti: l’influencer marketing.
“L’influencer marketing è una forma di marketing basata sull’identificazione delle persone che hanno influenza sui potenziali acquirenti e le attività di marketing sono focalizzate quindi su queste persone influenti. Lasciando poi che questi ultimi, sostanzialmente in autonomia, a loro volta influenzino il grande pubblico.” [Fonte: influencermarketingitalia.it].
Si tratta di un mix di strategie e iniziative che un brand o un’azienda pone in essere per promuovere un prodotto o un servizio specifico concentrando la propria attenzione non su un target obiettivo ma su specifici, singoli, individui.
Tuttavia, come per qualsiasi attività di marketing, la pianificazione costituisce il presupposto imprescindibile. E’ fondamentale definire gli obiettivi specifici, sviluppare un piano di distribuzione dei contenuti favorendo l’integrazione con il piano di marketing multicanale – ovvero collegato alle altre attività di marketing, sia online che offline -, attivare un processo di selezione degli influencer – che diventano parte integrante di una social media strategy, tenendo conto non solo della pura amplificazione del messaggio ma della pertinenza con gli obiettivi e con il mercato di riferimento -, ottimizzare le performance e misurare i risultati ottenuti.
La partnership con influencer opportunamente selezionati è la chiave di accesso verso la conquista di nuove fasce di mercato.
Il rapporto tra un influencer e la propria community è un elemento essenziale per valutare la capacità di coinvolgimento. La sua potenza si misura dalla relazione autentica e leale ed è in virtù di questa relazione che la promozione di un prodotto o di un brand si rivela più efficace e credibile rispetto alla pubblicità tradizionale.
Articoli, commenti e opinioni espresse da un influencer sono tenute in alta considerazione dalle aziende e dai brand che si interessano dell’argomento. L’influencer – definito anche come la naturale evoluzione dell’opinion leader – oltre ad essere capace di condizionare le vendite attraverso il passaparola, di determinare l’innovazione dei prodotti o di contribuire al miglioramento di quelli già esistenti, è in grado di dare adito al successo di un prodotto o di un servizio, ma anche al suo fallimento.
La rivoluzione scatenata dai social network e l’affermazione di un nuovo sistema di interconnessioni, ha cambiato il word-of-mouth, ovvero il marketing basato sul passaparola, e i meccanismi di costituzione delle relazioni e della reputazione online.
Il passaparola è la forma di comunicazione commerciale più antica, proprio come l’atto di influenzare le scelte delle persone: crediamo di scegliere, ma di fatto seguiamo la corrente invisibile che ci circonda e il Marketing lo sa.
[Stefania Giuseppetti per AZ Franchising]