Lo sviluppo dei media induce a creare nuovi tipi di azione, di interazione e nuove forme di relazioni sociali, determinando una complessa “riorganizzazione” della comunicazione.
Fino al XX secolo erano le aziende a scegliere le informazioni e a trasmetterle attraverso i mezzi di comunicazione di massa (stampa, radio e tv), a senso unico (one-to-many), o comunque su larga scala, verso un pubblico che leggeva, ascoltava o guardava passivamente.
Oltrepassata la soglia del ventesimo secolo assistiamo alla rapidissima affermazione di internet, del computer, dei tablet pc e dei telefoni cellulari come strumenti di comunicazione di massa, che, oltre ad essere oggetti tecnologici con i quali l’utente interagisce, diventano mezzi attraverso i quali veicolare le informazioni.
Si tratta di strumenti always-on, sempre collegati alla rete, che permettono di navigare sul web, postare commenti, prendere parte a discussioni, scrivere e inviare e-mail, leggere e-book, ammirare foto, guardare video, ascoltare musica, partecipare ad eventi, giocare ai videogame e tantissimo altro ancora.
A tutti gli effetti, queste nuove tecnologie sono ormai integrate a pieno titolo nelle strategie di mercato e nel marketing delle imprese. Hanno accelerato la comunicazione e con essa il cambiamento sociale di qualsiasi generazione. Hanno dato vita a una cultura partecipativa fatta di scambi informali, di nuove piste di interazione e, soprattutto, di simultaneità.
Alla base di queste trasformazioni c’è la necessità dell’azienda di relazionarsi con i propri clienti, senza limiti di spazio e di tempo, con lo scopo di renderli fedeli all’impresa e al suo brand. Comunicare con il consumatore è un momento importante e significativo. Coinvolgerlo, ascoltarlo e farlo sentire unico significa creare un legame permanente, capace di indurre l’aggregazione di altri consumatori.
Infatti, la condivisione e il dialogo diventano le dinamiche portanti della comunicazione.
Per essere rilevanti e sviluppare una vera interazione con i clienti, le aziende devono diventare veri produttori di contenuti originali, costruire una conversazione con il pubblico e avere la capacità di adattarsi alle sfide di uno scenario in continua mutazione.
Ci troviamo in una fase veloce e dinamica e di evoluzione in cui la customizzazione, o la personalizzazione, è fortemente presente.
In questo modo il marketing one-to-one diventa più facile, veloce ed economico.
La spinta della tecnologia consente, con costi bassissimi e vantaggi enormi, di creare micro siti, pagine e messaggi personalizzati per ogni singolo target.
Il marketing one-to-one diventa una strategia “permanente” che mira a costruire un rapporto di alta qualità con il cliente. Pensa a coccolarlo, si preoccupa dei suoi bisogni, dei suoi sogni, del suo immaginario o di come vorrebbe reinventarsi.
I clienti, oltre ad essere “conosciuti” dall’azienda, vengono anche interiorizzati, così che la maggior parte dei desideri, delle aspettative e dei bisogni vengono percepite come naturali. E tanto “naturale” diventa la volontà, da parte dei clienti di adottare certe scelte piuttosto che altre.
Lo scopo dell’impresa, infatti, non è più quello di soddisfare un solo bisogno del più ampio numero di clienti possibile ma il maggior numero di bisogni di uno stesso cliente.
Così, in poco più di un secolo, ci ritroviamo a convivere con il grande impero dei nuovi media che hanno trasformato la comunicazione in un “mosaico” vivente.
Con le nuove forme di relazione elettronica che integrano e potenziano le interazioni faccia a faccia, il superamento della distanza e della separazione, l’espansione e l’arricchimento della rete dei rapporti sociali, le nuove tecnologie sono diventate agenti di socializzazione[1].
[1] La socializzazione è quel processo di trasmissione di informazioni attraverso pratiche e istituzioni capaci di trasmettere alle nuove generazioni il patrimonio culturale accumulato fino a quel momento grazie a due particolarità… [http://it.wikipedia.org/wiki/Socializzazione_(sociologia)]
[Stefania Giuseppetti per AZ Franchising]